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L’assicurazione RCA dell’autobus

Il nostro Istituto Comprensivo sta pianificando le uscite didattiche sul territorio, da effettuarsi attraverso il servizio di pullman. Circa l’assicurazione RCA dell’autobus, qual è l’importo minimo che gli operatori economici devono dichiarare per i singoli veicoli?

L’anno 2015 era stato funestato da una lunga serie di gravi incidenti stradali che avevano visti coinvolti autobus adibiti al trasporto scolastico nei viaggi di istruzione.
Proprio per questo motivo, nel 2016, il Ministero dell’Istruzione, di concerto con il Ministero dell’Interno, ha diramato la Circolare n. 674.

Le indicazioni normative

Il documento detta le linee guida relativamente ai controlli da effettuare sia in fase ricognitiva che in occasione dell’erogazione del servizio.
L’aspetto preliminare riguarda la scelta dell’impresa di trasporto. L’operatore economico interessato deve dimostrare, preventivamente, di essere in possesso di tutti i requisiti e le autorizzazioni all’esercizio dell’attività di noleggio autobus con conducente. In seconda istanza, dovrà certificare l’idoneità del veicolo, e l’adeguatezza dell’assicurazione RCA dell’autobus utilizzato nel noleggio.

Il massimale RCA

Dal punto di vista assicurativo, il massimale è la somma massima che l’assicuratore è tenuto a garantire, per contratto, in relazione a ogni rischio assicurato.
Il D. Lgs. 7 settembre 2005, n. 209Codice delle assicurazioni private, all’Art. 128, prevede che gli importi dei massimali RCA siano indicizzati automaticamente.
A partire dall’11 giugno 2012, l’adeguamento avviene con cadenza quinquennale, seguendo la variazione percentuale rilevata dall’IPCE, l’indice europeo dei prezzi al consumo.
L’adeguamento è operato del Ministro dello sviluppo economico, con un apposito provvedimento pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
I veicoli circolanti sono suddivisi in Settori: I – Autovetture, II – Taxi, III – Autobus, Filobus, ecc.
Tanto premesso, prima di definire la congruità della copertura assicurativa, è necessario verificare il tipo di settore a cui appartiene il veicolo. Quest’aspetto è ricavabile dalla Carta di Circolazione del mezzo.
A decorrere dall’11 giugno 2022, per i pulmini fino a 9 posti, il massimale per sinistro dev’essere almeno pari a € 7.750.000,00, di cui € 6.450.000,00 per i danni alle persone e 1.300.000,00 per i danni alle cose.
Sono rimasti, invece, invariati i massimali previsti per il Settore III (Autobus). Per l’assicurazione RCA dell’autobus il massimale per sinistro dev’essere almeno pari a € 30.00.000,00. Di cui € 30.000.000,00 per i danni alle persone e 2.000.000,00 per i danni alle cose. In ogni caso, resta facoltà della scuola appaltante definire un massimale più alto rispetto ai minimi di legge, in relazione ai rischi specifici. Il massimale, tuttavia, dovrà essere adeguato evitando richieste immotivate di sovrassicurazione.

La polizza integrativa scolastica

Le polizze assicurative scolastiche coprono i sinistri anche durante il trasporto con l’autobus.
Resta inteso che, qualora il passeggero subisca un danno a seguito di un incidente, dovrà, in prima istanza, chiedere il risarcimento dei danni alla Compagnia Assicurativa con cui è stata stipulata l’assicurazione RCA autobus su cui viene trasportato.
La polizza scolastica potrà inoltre intervenire con tutte le garanzie accessorie non risarcite in responsabilità civile.

Se vuoi avere maggiori informazioni in relazione alle polizze assicurative per le visite guidate in autobus, contattaci qui.

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Viaggi di istruzione: la centralità della programmazione

Il viaggio di istruzione, esattamente come l’uscita didattica, è una delle attività scolastiche più complesse, sia dal punto di vista organizzativo, che operativo. Per questo motivo, la gestione dei viaggi di istruzione è spesso fonte di preoccupazione per i docenti accompagnatori.
L’aspetto preso maggiormente in considerazione è quello legato alla vigilanza, al contrario, il passaggio più spesso sottovalutato, è quello relativo alla corretta programmazione.

La programmazione

Fino all’entrata in vigore dell’autonomia scolastica, la gestione del viaggio di istruzione era demandata ad una serie di circolari ministeriali che ne definivano i criteri. Dal 2000, le istituzioni scolastiche, pur facendo parte del sistema scolastico nazionale, hanno una propria autonomia amministrativa, didattica e organizzativa. Questa si traduce anche in autonomia organizzativa dei viaggi di istruzione e delle uscite didattiche. Questo concetto è precisamente espresso dal Ministero dell’Istruzione, che, con la Nota prot. n. 2209 dell’11 aprile 2012. Il D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275, ha configurato la completa autonomia delle scuole anche in relazione ai viaggi di istruzione. «La previgente normativa in materia – evidenzia il Ministero – costituisce opportuno riferimento per orientamenti e suggerimenti operativi, ma non riveste più carattere prescrittivo».
Spetterà, quindi, agli organi collegiali dell’Istituto fissare i criteri generali organizzativi per tutte le tipologie di uscita e approvare uno specifico regolamento. In altre parole, i regolamenti viaggi deliberati dall’Istituto diventano fonte normativa per le singole scuole quanto al profilo organizzativo e gestionale.

La sicurezza nei viaggi di istruzione

Il tema della sicurezza è l’aspetto fondante di tutte le attività scolastiche. Il regolamento viaggi elaborato dal singolo Istituto dovrà quindi applicare questo profilo in tutte le fasi organizzative ed esecutive dell’attività.
Tuttavia, il principio di precauzione, nel rispetto della salute e della sicurezza di tutti, si coniuga in modo diverso da scuola a scuola. L’organizzazione e la gestione di un Viaggio di Istruzione in un Istituto comprensivo sarà molto diversa da quella necessaria in Istituto superiore. La durata del soggiorno, i mezzi di trasporto e le attività specifiche, si coniugano direttamente con l’età, l’indipendenza e il grado di maturità dei partecipanti. Il numero dei docenti accompagnatori, le strutture alberghiere e l’affidabilità del vettore, dovranno sempre tenere in considerazione le caratteristiche prerogative degli studenti coinvolti.
Tanto premesso, la probabilità che accada un evento capace di causare un danno a persone, cose, o al patrimonio è ineliminabile. Per questo motivo, il regolamento dei viaggi di istruzione deve prevedere che tutti i partecipanti siano garantiti da polizza assicurativa.

Il profilo assicurativo

Già la Circolare Ministeriale 14 ottobre 1992, n. 291, all’Art 10, stabiliva che i partecipanti ai viaggi di istruzione dovevano essere garantiti contro gli infortuni.
A più di trent’anni di distanza, la sensibilità e la cultura assicurativa sono cresciute e allo stesso modo sono evoluti anche i prodotti disponibili.
All’assicurazione per gli infortuni s’è aggiunta l’assicurazione per la Responsabilità Civile e a quest’ultima il ramo di Assistenza. Oggi, il partecipante al viaggio di istruzione, studente o docente, è quindi tutelato non solo in infortunio, ma anche nel caso provocasse colposamente un danno.
Allo stesso modo è tutelato anche nel caso un evento imprevisto provocasse l’annullamento del viaggio.

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La sicurezza degli edifici scolastici

Il 21 novembre scorso è stata indetta la XXI Giornata della sicurezza nelle scuole. L’iniziativa è promossa da Cittadinanzattiva, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e la Protezione Civile.
16.000 sono gli Istituti Scolastici che aderiscono alla Giornata con numerosi momenti di confronto sui temi della sicurezza e della prevenzione dei rischi.

Edifici pericolosi

In relazione agli edifici scolastici, gli ultimi dati riportano come, solo da settembre ad oggi ci sono stati ben 24 episodi di crolli e criticità strutturali di vario genere. Un triste primato se aggiunto ai 61 eventi dannosi registrati durante lo scorso anno scolastico. Un dato, quello dell’anno scolastico 2022/2023, in crescita del 30%, rispetto all’anno scolastico precedente.
Il 20 ottobre scorso, come riporta un articolo de: “il Mattino”, è scattato l’allarme crollo, in un Liceo del napoletano. Due giorno dopo, in un episodio analogo, un calcinaccio ha colpito alla testa un’alunna di una scuola elementare del casertano. Riporta la notizia “CasertaNews”.
I dati evidenziano come quattro scuole su dieci sono costruite in zona a media ed elevata sismicità. Una su cinque, si trova in zona a rischio idrogeologico e idraulico.

I Fondi PNRR

Il PNRR è un’opportunità unica per rinnovare e migliorare la qualità e la sicurezza delle strutture scolastiche. Secondo il rapporto di Cittadinanzattiva, grazie al PNRR si avrà: «la possibilità di contribuire in modo decisivo all’ammodernamento e alla messa in sicurezza delle scuole». Pur tuttavia, continua il documento, la scarsa e tardiva trasparenza da parte degli organi dello Stato impedisce «di monitorare precisamente l’andamento delle sue fasi attuative».
«È altrettanto vero – conclude il rapporto – che occorrerà guardare già ora al post PNRR, soprattutto in relazione alla continuità dei fondi per l’edilizia scolastica».

Il profilo assicurativo

Gli edifici scolastici sono proprietà degli Enti Locali, o da questi direttamente o indirettamente gestiti. Spetterà quindi a questi ultimi stipulare adeguate tutele assicurative. Eventi come i crolli, che creano danno all’Istituto scolastico, potrebbero prevedere infatti la responsabilità diretta del soggetto proprietario. Una particolare attenzione andrà, tuttavia, posta ai danni fisici subiti dagli studenti e dal personale, oltre a quelli causati ai beni di proprietà dell’Istituto scolastico.
L’INAIL prevede la tutela assicurativa in caso di danno al personale scolastico in occasione del rapporto di lavoro. Con l’introduzione del Decreto Lavoro l’assicurazione obbligatoria prestata dall’INAIL tutela anche gli studenti. È bene tuttavia ricordare che l’INAIL risarcisce esclusivamente la morte e l’invalidità permanente ≥ al 6° punto di invalidità. Proprio per questo motivo la polizza assicurativa integrativa diventa fondamentale.
Non tutte le polizze assicurative scolastiche integrative tuttavia comprendono, nel ramo infortunio, i danni dovuti a crolli o terremoti. Altre potrebbero prevedere franchigie rilevanti o massimali inadeguati.
Circa la tutela dei beni dell’Istituto, fermo restando la responsabilità diretta del proprietario dell’immobile, sono disponibili polizze assicurative specifiche.

Se desideri avere maggiori informazioni in relazione alla copertura assicurativa per i rischi catastrofali o effettuare un controllo della tua polizza scolastica, contattaci qui.

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Lavori socialmente utili

Il nostro Istituto, accogliendo le indicazioni del ministro, ha previsto nel regolamento scolastico la possibilità di sostituire la sospensione disciplinare con lavori socialmente utili.
In questi casi la polizza integrativa copre il danno causato e l’eventuale infortunio?

Fin dal novembre 2022 il Ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara, in una trasmissione di Sky Tg24, s’era espresso sulla questione. Dichiarava il Ministro: «Serve prevedere forme diverse di sanzioni nei confronti di quegli studenti che non hanno capacità di rispettare le regole». E continuava: «Una cosa che mi è sempre parsa molto utile sono i lavori socialmente utili».

La cittadinanza solidale

La questione relativa alle sanzioni da applicare agli studenti nei casi di gravi infrazioni comportamentali è stata ripresa dal ministero alla fine dell’anno scolastico. Le ragioni della decisone sono legate ai recenti episodi di bullismo e di violenza che hanno visto coinvolti gli studenti e i docenti.
In una comunicazione dello scorso 28 giugno, il Ministro preannunciava la revisione del voto di condotta e le nuove regole per i Lavori Socialmente Utili (LSU), alternativi alla sospensione.
A tal fine, all’inizio di agosto è stato creato, presso il Ministero, un tavolo tecnico composto da Dirigenti Scolastici, educatori, magistrati e docenti universitari. L’obiettivo è quello di definire nuovi e più adeguati strumenti di valutazione e sanzione dei comportamenti illeciti tra i banchi di scuola. Tra i provvedimenti in esame, oltre alla riforma del voto di condotta, saranno definite le modalità operative legate ai lavori di Cittadinanza solidale (LSU).
Le scuole, infatti, potranno prevedere, per gli studenti interessati, periodi di lavoro in ospedali, case di cura, canili, biblioteche, mense della Caritas e servizi sociali.
Gli USR dovranno stilare un elenco di queste strutture convenzionate, garantendo i necessari criteri di sicurezza. Saranno elenchi che verranno preparati e gestiti analogamente a quelli relativi ai progetti dei PCTO.
L’obiettivo sostanziale sarà quello di coinvolgere gli studenti interessati da provvedimenti disciplinari rilevanti in attività educative e pedagogiche, anche di natura extra-scolastica. L’idea alla base è quella di offrire agli alunni sospesi un’opportunità di riscatto e di crescita personale. Il periodo di sospensione diventerà, in questo modo, un’occasione educativa alternativa.


Il profilo assicurativo

Le polizze integrative scolastiche, di norma prevedono la copertura assicurativa di tutte le attività didattiche in conformità con la normativa scolastica vigente.
Le attività scolastiche, previste dal Piano Triennale dell’Offerta Formativa (P.T.O.F.), potranno essere effettuate sia all’interno che all’esterno dell’Istituto, senza limiti di orario.
L’assicurazione copre, altresì, le attività realizzate anche in collaborazione con soggetti esterni, mediante stesura di regolare protocollo di intesa, previa delibera degli Organi Scolastici competenti.
Alla luce delle condizioni contrattuali normalmente applicate, le polizze dovrebbero quindi garantire anche i lavori socialmente utili.
Resta tuttavia inteso che in caso di dubbio è opportuno fare le opportune verifiche con la Società assicuratrice.

Se desideri maggiori informazioni in relazione alle coperture assicurative integrative nella scuola, contattaci qui.

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Tempi di attesa nella sanità pubblica

Ha destato un certo clamore la notizia secondo la quale una visita oculistica, prenotata lo scorso 3 novembre, sarà eseguita tra più di tre anni. La prestazione, infatti, fissata in una struttura bergamasca convenzionata con la sanità pubblica, sarà erogata solo all’inizio di marzo 2027.
Non sembra essere un caso isolato. Nello stesso periodo un cittadino residente nell’hinterland milanese, ha provato a fissare la sua risonanza di controllo in un ospedale brianzolo. Prima disponibilità: giugno 2025.
Lo riporta un articolo de “la Repubblica”.

Liste d’attesa nella sanità

La situazione di precarietà è evidenziata anche da un recente sondaggio dell’Associazione Italiana Consumatori – Lombardia. Secondo la rilevazione, il 41% degli interessati, per evitare i lunghi tempi d’attesa, è costretto a rivolgersi alla sanità privata.
Il problema delle liste d’attesa, tuttavia, non sembra essere esclusivamente lombardo.
Un’inchiesta di Milena Gabanelli, già nel 2022, rilevava problemi di rispetto dei tempi di attesa in tutte le regioni italiane. Non solo i tempi vanno ben oltre quelli previsti dal Piano Nazionale di Governo, ma anche la comunicazione dei dati non sempre è particolarmente trasparente.
Dal canto proprio, Federconsumatori, lo scorso settembre, definiva i ritardi nell’erogazione di visite e prestazioni sanitarie, un’emergenza nazionale.
I motivi di questo stato di cose sono molteplici e non sempre può essere accusata la cattiva gestione pubblica. Il momento contingente, post pandemico, la carenza di personale e i costi lievitati considerevolmente a causa della questione Ucraina, contribuiscono alla situazione attuale.

L’assicurazione scolastica

Qualcuno si chiederà: cosa c’entra tutto questo con le polizze scolastiche?
All’inizio di questo anno scolastico abbiamo visto tutti la comunicazione dei Ministeri dell’Istruzione e del Lavoro che invitava le famiglie a non pagare le polizze integrative. Le spese mediche, infatti, sono a carico dello Stato.
Quest’aspetto particolare non è completamente vero. Ogni cittadino, in funzione dell’età e della fascia di reddito contribuisce alle spese sanitarie con un ticket. Il ticket per la sola visita oculistica, in Lombardia può tranquillamente arrivare a 30 euro.
Esistono, inoltre, prestazioni sanitarie, come quelle odontoiatriche, per cui il SSN eroga solo prestazioni marginali. Ai sensi del DPCM 12 gennaio 2017, alcune cure odontoiatriche sono previste esclusivamente in età evolutiva (< 14 anni) e/o in condizioni di particolare vulnerabilità. Per il resto della popolazione il servizio è erogato solo per i casi di emergenza o primo soccorso e comunque sempre dietro pagamento di un ticket.
Escludendo l’aspetto economico, il maggior problema resta sempre e comunque la lunghezza delle liste d’attesa. In questo senso, la polizza, più che integrativa, diventa sostitutiva della tutela assicurata dallo Stato.
Senza questa copertura, qualora siano necessari tempi di intervento più rapidi o si voglia scegliere uno specifico professionista, i costi graverebbero esclusivamente sulla famiglia dell’alunno.

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Spray al peperoncino

Una ventina di studenti di un Istituto Superiore ligure, sono finiti in ospedale e due piani della struttura sono stati evacuati; colpa di uno scherzo con lo spray urticante. Gli autori del gesto sarebbero due studenti. Lo riporta un articolo dell’ANSA.

Il fatto

Il 19 ottobre scorso, durante la ricreazione, uno studente avrebbe spruzzato nei corridoi dell’Istituto una sostanza urticante. Coinvolte 24 classi, una ventina di studenti hanno accusato bruciori e vertigini. Per otto di loro è stata necessaria l’assistenza medica.
È intervenuta la polizia, unitamente ai vigili del fuoco, al fine di gestire i soccorsi e valutare la tossicità della sostanza diffusa. Rientrata l’emergenza, grazie alla ventilazione naturale degli ambienti, gli inquirenti sono ancora alla ricerca degli autori del gesto.

Lo spray urticante a scuola

Non è la prima volta che analoghe vicende accadono nella scuola. Il 7 maggio scorso un episodio simile ha interessato un Istituto superiore a Parma; in quell’occasione un docente è stato ricoverato in ospedale. Il 27 settembre, a Fiorenzuola D’Arda, nel piacentino, qualcuno ha nebulizzato lo spray al peperoncino nei corridoi: evacuati 350 studenti. Lo riporta la cronaca locale de “il Corriere della Sera”.

Lo spray al peperoncino è un’arma?

Ai sensi del Decreto 12 maggio 2011, n. 103 lo spray urticante è: «strumento di autodifesa che non ha attitudine a recare offesa alle persone». In questo senso non può essere inteso come arma. Per questo motivo, lo spray antiaggressione al peperoncino è in libera vendita e può essere acquistato anche nei supermercati, oppure on-line. Lo spray potrà, quindi, essere portato con sé senza alcuna preventiva concessione, a patto che la bomboletta rispetti la normativa di riferimento.
Come imposto dalla legge, l’utilizzo è legato esclusivamente a motivi di legittima difesa. In caso contrario, il rischio è quello di incorrere nel reato penale. In relazione all’utilizzo, infatti, lo spray può trasformarsi in un mezzo idoneo ad arrecare offesa alla persona.

La polizza assicurativa

Sul piano strettamente assicurativo, occorre ricordare che l’assicurazione non risarcisce la responsabilità penale, né le sanzioni amministrative o pecuniarie derivanti.
Nei casi come quelli in questione, la polizza integrativa risarcisce l’eventuale danno fisico o psicologico patito dagli alunni danneggiati. Nei casi di comportamento doloso, l’assicuratore potrebbe agire in rivalsa sul soggetto responsabile.
La polizza integrativa, inoltre, nel ramo di Responsabilità Civile, tutela anche l’Istituto scolastico in relazione ad eventuali responsabilità dirette relative all’evento occorso.

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Hashish in gita scolastica

Dopo la partenza per un viaggio di istruzione, tre alunni sono stati sorpresi in possesso di sostanze stupefacenti. Gita annullata e segnalazione in prefettura. Lo riporta un articolo de “La Nazione”.

Il fatto

Tre studenti, di sedici e diciassette anni, frequentanti un Istituto superiore di Grosseto, durante un viaggio di istruzione, sono stati sorpresi in possesso di hashish.
I docenti accompagnatori, accortisi della presenza degli stupefacenti sul bus, hanno deciso di annullare il viaggio e fare ritorno a Grosseto.
Al ritorno in città, la Polizia municipale, supportata dal Gruppo cinofilo antidroga, ha effettuato i primi accertamenti, su richiesta della direzione scolastica.
Dopo un primo controllo, il cane ha segnalato la presenza della sostanza. Tre alunni hanno ammesso il possesso. La droga, pochi grammi, è stata poi sequestrata dalla Municipale.
I tre sono stati segnalati in prefettura come assuntori.

Responsabilità e sanzioni

Come per tutte le attività scolastiche, anche nei viaggi di istruzione, l’Istituto è tenuto a vigilare affinché gli studenti non arrechino danni a sé o agli altri.
Se uno studente riportasse lesioni personali, il docente accompagnatore potrebbe essere ritenuto responsabile nei confronti dei genitori dell’alunno.
Allo stesso modo, se uno studente commettesse un illecito e venisse dimostrata la scarsa sorveglianza, il danneggiato potrebbe chiedere il risarcimento dei danni patiti.
Ai sensi del D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309Testo unico in materia di stupefacenti, il consumo non costituisce di per sé un reato. È reato, invece, lo spaccio o la cessione di stupefacenti ad altre persone, anche quando la cessione avviene a titolo gratuito.
Per valutare se la droga in possesso rientra nel reato di spaccio, la prima cosa presa in considerazione è la quantità. Ci sono, infatti, delle quantità massime detenibili previste dalla legge.
La quantità è definita in base al principio attivo contenuto nella sostanza. Nel caso della cannabis, la quantità massima è pari a 500 milligrammi di principio attivo, che corrisponde a 5 grammi di sostanza lorda.
Anche se il possesso di droga non è sempre reato, costituisce, comunque, un illecito amministrativo. Le autorità possono sequestrare la sostanza e chiedere al prefetto di comminare una sanzione amministrativa proporzionale all’eventuale reiterazione dell’illecito.
La sanzione amministrativa potrebbe prevedere anche la sospensione del patentino di guida della moto e altri documenti o l’obbligo di frequenza presso una comunità di recupero per tossicodipendenti.
Rimane, inoltre, facoltà della scuola comminare una sanzione disciplinare come la sospensione, l’abbassamento del voto in condotta o l’assegnazione ai lavori socialmente utili in strutture sociali.

L’assicurazione per l’annullamento del viaggio

È necessario ricordare che l’assicurazione non risarcisce la responsabilità penale, né le sanzioni amministrative pecuniarie derivanti.
Le polizze assicurative operanti nel mercato scolastico prevedono il risarcimento del viaggio esclusivamente per i casi di infortunio o malattia.

Se desideri maggiori informazioni in relazione alle coperture assicurative per i viaggi di istruzione e la Responsabilità Penale o Civile nella scuola, contattaci qui.

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Crollo della palestra

L’arrivo dell’autunno associato alla carente cura e prevenzione del territorio, ormai da qualche anno, porta con sé danni importanti, diffusi su tutto il territorio nazionale.
Ultimo, solo in ordine di tempo, è il crollo di un muro della palestra della scuola elementare di Casacalenda (CB). Lo riporta il TG3 Regionale del Molise.

Il fatto

Raffiche di vento fino a 140 km/h e pioggia battente, lo scorso 3 novembre, hanno provocato forti danni in tutta la provincia di Campobasso. Alberi abbattuti, sradicamento delle insegne pubblicitarie e caduta delle tegole, stanno facendo valutare la richiesta di stato d’emergenza a Casacalenda. Il Sindaco ha disposto anche la chiusura preventiva delle scuole. Pur non procurando danni alle persone, il maltempo ha causato il crollo di uno dei muri perimetrali della palestra della scuola elementare.
La palestra era stata costruita con i fondi di ricostruzione del sisma di San Giuliano del 2002.
L’immobile è stato messo sotto sequestro per comprendere se ci siano delle responsabilità e delle omissioni rispetto ai lavori di realizzazione dello stesso stabile.

Gli immobili scolastici

Gli edifici scolastici sono normalmente proprietà delle singole amministrazioni locali: Comuni per gli Istituti comprensivi e Province per gli Istituti superiori. Ai sensi della Legge 11 gennaio 1996, n. 23Norme per l’edilizia scolastica, spetta all’Ente locale proprietario la fornitura e la conservazione dell’immobile.
Alla scuola, in qualità di concessionario, spetta l’onere di verifica dello stato di manutenzione dell’edificio.  Sull’Istituto incombe anche l’obbligo di tempestiva segnalazione al proprietario in relazione alla sicurezza dell’edificio.
Sotto quest’aspetto è importante ricordare l’inserimento, nel D.L. 21 ottobre 2021, n. 146 dello scudo legale per i Dirigenti Scolastici. Il provvedimento tende ad arginare la responsabilità dei presidi per gli incidenti negli istituti scolastici, limitandola, a fronte di precise condizioni.
Il D.L. 146/2021, modifica il D.L. 9 aprile 2008, n. 81, Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro. I Dirigenti Scolastici, per essere esentati dalla Responsabilità Civile, Amministrativa e Penale, devono aver chiesto tempestivamente gli interventi necessari a garantire la sicurezza dei locali e degli edifici assegnati.

Le polizze scolastiche

Le polizze scolastiche non coprono il danno all’edificio.
Per quanto riguarda gli immobili, l’eventuale copertura assicurativa per il rischio catastrofale è a carico dell’Ente Locale o del soggetto terzo proprietario della struttura.
Circa le polizze scolastiche è tuttavia bene verificare che non esistano limitazioni o esclusioni per gli alunni e gli operatori vittime di eventi catastrofali.
Una particolare attenzione andrà anche posta ai beni di proprietà dell’Istituto scolastico.
In più di un’occasione abbiamo evidenziato l’opportunità della stipula di una polizza legata ai beni della scuola. Un furto, per quanto possa essere grave, nella maggioranza dei casi, crea un danno parziale e limitato. Al contrario, il danneggiamento da alluvione o catastrofe naturale spesso porta alla perdita o alla distruzione di tutti i beni di proprietà.
Inoltre, non bisogna dimenticare che, associato al danno economico diretto, esiste il danno indiretto, legato alla perdita del servizio formativo agli studenti.

Se desideri maggiori informazioni sulle polizze assicurative per i beni della scuola, contattaci qui.

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Violenze ai docenti della scuola

La cronaca dell’ultimo periodo riporta una preoccupante serie di violenze consumate nei confronti dei docenti all’interno della scuola.

I fatti

Il 25 ottobre, uno studente diciasettenne ha aggredito un docente dell’istituto professionale per i servizi alberghieri “Vincenzo Corrado” di Castel Volturno, in provincia di Caserta. L’alunno avrebbe picchiato il suo insegnante al culmine di una discussione. Trasportato d’urgenza al pronto soccorso, il docente avrebbe riportato diverse contusioni e la prognosi di una settimana. Lo studente si sarebbe reso già protagonista, in passato, di un episodio analogo. Lo riporta un articolo de “il Mattino” di Napoli.

Il 27 ottobre un gruppo di ragazzi incappucciati ha fatto irruzione in un laboratorio dell’Istituto “Peucher” di Rho, in provincia di Milano. Con fumogeni, petardi e una pistola scacciacani, per mezzora hanno danneggiato arredi e computer, apparentemente per protestare contro il divieto di fumare in Istituto. Un docente è stato ferito da una bomba carta. Identificati dalle telecamere, i vandali sono risultati essere studenti e ex studenti della scuola, lo riporta un articolo de “il Giorno”.

Il 30 ottobre, all’Istituto “Galilei” di Mirandola, in provincia di Modena, una studentessa avrebbe spintonato un docente dopo essersi rifiutata di effettuare una verifica scritta. A seguito del fatto, lo stesso docente avrebbe subito, inoltre, l’aggressione verbale di un altro studente, fidanzato della prima. L’insegnate ha sporto querela nei confronti di entrambi. Lo riporta un articolo della “Gazzetta di Modena”.

Un fenomeno in crescita

Le aggressioni, fisiche e verbali, portate dagli studenti verso i professori sono un elemento in crescita.
L’indagine svolta dal portale on-line Skuola.net, nel corso dell’ultimo anno scolastico, su 1.800 alunni delle superiori, evidenzia come 1 studente su 5 abbia assistito a scontri aperti tra studenti e professori. Nel 70% sono violenze verbali, ma nel 18% dei casi s’è verificato contatto fisico o lancio di oggetti.
Fino dal febbraio scorso, al fine di limitare il fenomeno, il Ministero dell’Istruzione ha emanato una nota in proposito. Di fronte a casi di questo tipo sarà l’Avvocatura dello Stato a rappresentare nei giudizi civili e penali i docenti e i lavoratori della scuola.

La responsabilità

Non bisogna mai dimenticare che il docente in servizio è un pubblico ufficiale. La violenza o minaccia nei suoi confronti è un reato previsto dall’Art. 336 del Codice Penale.
Qualora il comportamento del minore dovesse costituire anche un reato, la sanzione penale non potrà mai ricadere sui genitori, perché la stessa è esclusivamente personale.
I genitori potranno, tuttavia, essere ritenuti responsabili per i reati dei figli nella misura in cui avrebbero potuto evitare il fatto. Escluso, quindi, l’obbligo di sorveglianza materiale e fisica dei figli, quando questi sono a scuola, resta il dovere di impartire agli stessi un’adeguata educazione.
Indipendentemente da quest’aspetto, la responsabilità dei genitori per i reati dei figli è quella civile, di conseguenza, implica l’obbligo di risarcimento dei danni nei confronti della vittima.

Il profilo assicurativo

Sul piano strettamente assicurativo, occorre ricordare che l’assicurazione non risarcisce la responsabilità penale, né le sanzioni amministrative o pecuniarie derivanti.
Di norma, sono anche escluse le malattie provocate da molestie morali o psico-fisiche contratte in ambito lavorativo.
Le migliori formule disponibili risarciscono l’eventuale danno fisico o psicologico patito dagli assicurati, salvo, in caso di comportamento doloso, la rivalsa dell’assicuratore sui soggetti responsabili.

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Barbiturico ad un alunno disabile

In un Istituto Comprensivo di Palermo, una docente di sostegno avrebbe somministrato dei tranquillanti ad un alunno disabile. Lo riporta un articolo dell’ANSA del 23 ottobre.

Il fatto

Secondo le prime ricostruzioni, a dare l’allarme sarebbe stato un collaboratore scolastico. Non vedendo rientrare in classe l’alunno e la docente di sostegno, l’operatore scolastico avrebbe tentato di entrare in bagno trovandolo chiuso a chiave.
Dopo alcuni minuti l’insegnante di sostegno, al primo anno nell’Istituto, avrebbe aperto la porta consentendo di soccorrere l’alunno disabile.
Chiamato il 118, i sanitari hanno trovato l’alunno in stato di semi incoscienza e disposto il ricovero in ospedale per una sospetta overdose di tranquillanti.
Nelle urine e nel sangue dell’alunno sono state trovate tracce di un barbiturico in una concentrazione tale da portarlo alla semi incoscienza.
La famiglia dell’alunno ha escluso che il figlio seguisse una terapia con barbiturici o sedativi.
Gli inquirenti dovranno, quindi, accertare quando l’alunno ha assunto il medicinale e chi eventualmente gliel’ha somministrato.
Sulla vicenda la procura ha aperto un’indagine tesa ad individuare eventuali responsabilità dell’insegnante di sostegno. Al momento il Dirigente Scolastico ha disposto la sospensione temporanea della docente che nel frattempo è stata ascoltata dalla polizia.

La somministrazione di farmaci a scuola

Esclusivamente in relazione ai farmaci salvavita e/o indispensabili, il Ministero dell’Istruzione ha emesso la Circolare n. 321 del 10 gennaio 2017.
La somministrazione dei farmaci durante la permanenza a scuola dev’essere formalmente richiesta dai genitori degli alunni e corredata da certificazione medica. Il certificato dovrà attestare lo stato patologico dell’alunno e riportare la prescrizione specifica dei farmaci da assumere (conservazione, posologia, modalità e tempi di somministrazione).
Di norma, le scuole, all’interno del proprio Regolamento di Istituto, disciplinano precisamente quest’aspetto individuando tra il personale chi è disponibile alla somministrazione. La somministrazione di farmaci senza autorizzazione potrebbe infatti configurarsi come reato penale.

La responsabilità

Ai sensi dell’Art. 445 del Codice Penale, la somministrazione di medicinali pericolosi per la salute è punita con la reclusione e con un ammenda.
La giurisprudenza chiarisce come, in ambito scolastico, siamo di fronte ad un contratto di protezione. Tra gli interessi da realizzarsi da parte della scuola rientra, infatti, anche quello all’integrità fisica dell’allievo.
Relativamente alla responsabilità, quindi, il passaggio essenziale è costituito dall’onere probatorio. L’alunno, o la sua famiglia, sono tenuti solamente a dimostrare che il danno si è verificato nel corso dello svolgimento del rapporto. Alla scuola spetta, invece, dimostrare che l’evento dannoso sia stato determinato da una causa non imputabile né all’istituto scolastico né al suo personale. La scuola dovrà, quindi, provare, da un lato, di aver predisposto tutte le misure idonee ad evitare il danno, dall’altro, che il danno s’è verificato per una causa non prevedibile, né superabile con la normale diligenza adeguata alle circostanze concrete.
Anche qualora venisse provata la responsabilità penale del docente, la scuola potrebbe essere tenuta a provare come l’evento non sia derivante dalla propria responsabilità diretta.

Il profilo assicurativo

Occorre premettere, innanzitutto, che l’assicurazione non risarcisce la responsabilità penale, né le sanzioni amministrative pecuniarie derivanti.
La polizza integrativa scolastica risarcisce l’eventuale danno fisico o psicologico patito dall’alunno, salvo, in caso di comportamento doloso, la rivalsa sul soggetto responsabile.
La polizza integrativa, inoltre, nel ramo di Responsabilità Civile, tutela anche l’Istituto scolastico in relazione ad eventuali responsabilità dirette relative all’evento occorso.

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