All’inizio di maggio, 132 alunni e 7 insegnanti di alcune scuole della provincia di Modena si sono sentiti male dopo aver mangiato pomodorini a scuola. Lo riporta un articolo de “Il Resto del Carlino”.
Il progetto “Frutta e Verdura a scuola”
Da quanto si apprende dai media, il cibo è stato fornito direttamente dal Ministero dell’Agricoltura, nell’ambito del progetto alimentare: Frutta e Verdura a Scuola.
L’iniziativa, completamente gratuita e rivolta agli alunni delle scuole primarie di età compresa tra i 6 e gli 11 anni, era partita nel 2017.
L’obiettivo è quello di incoraggiare il consumo di frutta e verdura, diffondendo l’educazione al consumo di alimenti sani, prevenendo gli sprechi alimentari.
L’iniziativa prevede la realizzazione di specifiche iniziative di formazione degli insegnanti su temi di educazione alimentare. Gli alunni sono coinvolti nella realizzazione di specifiche giornate a tema e visite alle fattorie didattiche e alle aziende agricole.
Il Programma, negli anni, ha coinvolto circa 1 milione di alunni e, a detta dei promotori, ha evidenziano una crescente propensione al consumo dei prodotti ortofrutticoli.
La sospensione del progetto
Il caso di Modena sembra non sembra essere il solo. Negli stessi giorni, analoghi casi di intossicazioni alimentari hanno colpito anche gli alunni di altre scuole emiliano-romagnole come: Faenza, Forlì e Rimini. Segnalazioni di sintomi gastrointestinali arrivano tuttavia anche da fuori regione, come ad esempio da Udine.
Fortunatamente, secondo quanto riferito dalla stampa, non si sarebbero registrati casi di particolare gravità.
I Comuni coinvolti, evidenziano che il problema non è dipeso dalla refezione scolastica, in quanto gli snack arrivano impacchettati direttamente dall’appaltatore del Ministero dell’Agricoltura. Lo stesso ministero dopo le segnalazioni ha disposto, in via cautelativa, la sospensione del progetto nelle scuole.
Contestualmente, il responsabile del settore prevenzione della Regione Emilia Romagna ha annunciato l’avvio degli accertamenti analitici sui cibi distribuiti per la merenda.
Il profilo assicurativo
Di norma, le migliori polizze assicurative prevedono il risarcimento anche nel caso di avvelenamento o intossicazione alimentare legato a cibi e bevande avariate.
In questi casi la garanzia è operativa solo se la somministrazione è avvenuta durante l’attività scolastica e se la responsabilità è ascrivibile direttamente all’Istituto scolastico. La scuola tuttavia è tenuta a vigilare sulla qualità del cibo fornito, fermo restando la responsabilità del fornitore.
Resta quindi inteso che, qualora un alunno o un docente subissero un danno per responsabilità diretta del gestore del servizio, dovranno, in prima istanza, rivalersi su quest’ultimo.
La polizza scolastica potrà inoltre intervenire con tutte le garanzie accessorie non risarcite in responsabilità civile dall’appaltatore del servizio fatto salvo il diritto alla rivalsa.
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