Nei primi di ottobre l’AUSL ha recapitato ad alcune famiglie di alunni di una primaria romagnola, una comunicazione circa un caso di scabbia a scuola.
E’ la seconda volta che quest’anno viene inoltrata una lettera simile, la prima volta è stata inviata nel giugno scorso. Lo riporta un articolo de: “Il Resto del Carlino“, nella cronaca locale.
Nello stesso periodo, due casi analoghi coinvolgono una scuola friulana e una lombarda. Ne danno notizia “Il Gazzettino” e la “Gazzetta di Mantova“.
La scabbia
A causare la scabbia è un acaro parassita, lo Sarcoptes Scabiei, di dimensioni microscopiche. Il parassita scava cunicoli appena sotto alla pelle, all’interno dei quali le femmine depositano le uova.
La reazione allergica, scatenata dai parassiti, provoca spesso un intenso prurito. Al prurito possono essere associate sottili vescicole o brufoli. Nel caso dei bambini, le zone più colpite sono il cuoio capelluto, il volto, il collo, il palmo delle mani e la pianta dei piedi.
La scabbia è una patologia infettiva, particolarmente contagiosa e, conseguentemente, facilmente trasmissibile da persona a persona attraverso il contatto fisico diretto.
Nella maggioranza dei casi, per la trasmissione sono necessari circa dieci minuti di contatto diretto tra pelle e pelle. Proprio per la necessità di un contatto prolungato: «è molto difficile – afferma l’AUSL – che il contagio avvenga in ambito scolastico o ricreativo».
I tempi di incubazione possono essere molto diversi, la dermatite può manifestarsi dopo pochi giorni, ma anche dopo quattro o sei settimane dal contagio.
I parassiti possono essere eliminati utilizzando medicinali specifici sotto forma di creme o lozioni. Nel caso d’insufficienza del sistema immunitario, il medico potrebbe prescrivere farmaci per via orale.
Alla luce della contagiosità dell’infezione, tutti coloro che sono entrati in contatto con il paziente potrebbero essere sottoposti al trattamento, anche in assenza di sintomi.
Le procedure di contenimento dell’infezione
La scabbia è una patologia per cui il medico diagnosticante è tenuto alla denuncia obbligatoria all’Azienda Sanitaria. Quest’ultima, a sua volta, è tenuta ad effettuare un’indagine per risalire ai contatti, oltre che a comunicare all’autorità competente l’eventuale necessità di disinfestazione dei locali.
Nel caso sospettasse di un focolaio infettivo, il Dirigente scolastico è tenuto a contattare prontamente l’Azienda Sanitaria di riferimento, per i provvedimenti del caso.
Inoltre, ai sensi dell’Art. 40 del D.P.R. 22 dicembre 1967, n. 1518, il dirigente provvederà: «all’allontanamento dell’alunno con le cautele necessarie, dandone comunicazione all’ufficiale sanitario».
La responsabilità della scuola
Come per la recente pandemia, fermo restando la doverosa prevenzione igienico-sanitaria a carico della scuola, non c’è responsabilità diretta nei casi di infezione da scabbia.
Circa le polizze assicurative integrative non sono previsti rimborsi o risarcimenti nei casi di malattia infettiva, fatta salva la responsabilità civile diretta dell’Istituto nel caso di infezione.
Se desideri maggiori informazioni in relazione alle coperture assicurative per le malattie infettive nella scuola, contattaci qui.