Un quindicenne di Cesena è stato denunciato alla Procura dei Minori di Bologna per reati informatici legati a intrusioni in sistemi protetti. Lo riporta un articolo di cronaca del “Corriere Romagna”
Il fatto
Un alunno, appassionato di informatica, aveva iniziato per gioco a cercare accessi a siti sicuri, tra gli altri quello del registro elettronico della scuola.
L’obiettivo sarebbe stato migliorare le sue pagelle con voti più alti in diverse materie.
Successivamente, il giovane avrebbe violato sistemi che gestiscono le rotte delle petroliere nel Mediterraneo, deviandone i percorsi senza un fine specifico.
L’indagine è partita proprio da queste intrusioni nei sistemi di navigazione, considerate gravi per questioni di sicurezza internazionale.
Il fascicolo sul misterioso hacker era stato aperto mesi fa in Procura a Forlì. Una volta appurato il reato per il quale si indagava, le indagini sono passate alla Polizia postale.
Gli esperti informatici avrebbero identificato il responsabile grazie all’analisi degli accessi, localizzandolo nell’area di Cesena.
Dalla camera di casa sua, il ragazzo aveva alterato i registri scolastici e i programmi delle rotte, utilizzando un semplice computer.
Il Tribunale dei Minori di Bologna deciderà ora come procedere nei confronti del giovane hacker.
Intanto, il Ministero dell’Istruzione ha smentito intrusioni nei propri sistemi.
Il registro elettronico
Il D.L. 6 luglio 2012, n. 95 (convertito con la L. 135/2012), all’Art.7, comma 31 aveva stabilito, a decorrere dall’anno scolastico 2012/13, l’adozione, da parte delle istituzioni scolastiche dei registri on line e l’invio delle comunicazioni alle famiglie in formato elettronico.
Il comma 27 dello stesso decreto prevedeva la presentazione di un piano per la dematerializzazione amministrativa, che però non è stato ancora realizzato.
Anche la Corte dei Conti, nella delibera del 2019, confermava che il registro elettronico è ormai diffuso in modo capillare nelle scuole italiane.
Tuttavia il Garante per la privacy, nel 2020, in una lettera al Ministero dell’Istruzione, evidenziava come il registro elettronico non fosse ancora obbligatorio né regolamentato.
Ad oggi, la normativa non è pienamente applicata, anche se molte scuole italiane hanno adottato il registro elettronico, rendendolo praticamente obbligatorio nelle istituzioni scolastiche.
La responsabilità
Dove formalmente adottato, il registro elettronico è un documento ufficiale.
Qualsiasi manomissione quindi potrebbe essere considerata “falso ideologico” ai sensi dell’Art. 479 del Codice Penale. Diventa quindi essenziale che il personale scolastico lo utilizzi con attenzione.
Tuttavia il problema maggiore, come evidenzia anche il caso in questione è l’accesso non autorizzato da parte di soggetti terzi. La quantità e qualità dei dati gestiti dalle scuole, impone stringenti cautele. Le scuole infatti gestiscono i dati identificativi personali, anche sensibili, di 9 milioni di persone, in larghissima parte minori.
Qualora il servizio sia appaltato a un soggetto esterno, l’onere e la responsabilità della verifica e del controllo, rimane a carico al Dirigente Scolastico.
In situazioni simili, l’Istituto potrebbe rischiare sanzioni fino a 10 milioni di euro, tetto massimo stabilito dal GDPR per violazioni della sicurezza informatica. Alla sanzione potrebbero inoltre aggiungersi i rischi disciplinari per i Dirigenti e docenti coinvolti.
La sensibilità verso il problema e il profilo assicurativo
In Italia, la consapevolezza riguardo al Cyber Risk è ancora molto bassa. Anche le scuole non riconoscono pienamente la gravità e i pericoli di questa minaccia. La situazione normativa, dopo l’introduzione del GDPR a livello europeo, è cambiata. Le nuove regole sulla protezione dei dati prevede infatti sanzioni severe per chi smarrisce o diffonde dati senza permesso, anche in seguito a cyber attacchi.
Sebbene prevenire completamente un cyber attacco non è possibile, le assicurazioni possono offrire una protezione utile per l’Istituto scolastico. Tuttavia, è il soggetto a rischio a dover identificare gli eventi da coprire e negoziare una polizza adeguata. Questo processo, soprattutto nelle scuole, potrebbe risultare complesso e non immediato. Una consulenza assicurativa professionale potrebbe aiutare a scegliere la migliore copertura, considerando l’Istituto interessato, l’attività quotidiana, il livello di informatizzazione e i dati gestiti.
Se desideri avere maggiori informazioni sulla protezione dei rischi informatici nella scuola, contattaci qui.