Con l’approssimarsi delle festività natalizie, in molte scuole, è ancora in uso l’abitudine di fare regali di Natale ai Docenti o al Dirigente Scolastico.
Una prassi consolidata ma dalla dubbia opportunità. Già nel 2018, il Dirigente di un Istituto pugliese, con propria circolare, ha vietato a docenti e ATA, di accettare regalie di qualsiasi tipo.
La cronaca, tutti gli anni, riporta diversi casi del genere. Facendo una ricerca in rete è abbastanza facile trovare siti ricchi di consigli in questo senso.
Oltre ai Docenti che ricevono regalie dai genitori, sembrano esserci vere e proprie collette tra gli insegnanti per un omaggio natalizio al proprio Dirigente.
Spesso il valore dei regali è cospicuo e la pratica, oltre ad essere inopportuna e imbarazzante, potrebbe contenere un vero e proprio illecito.
Il profilo normativo
Come tutti i dipendenti della Pubblica Amministrazione, anche i Dirigenti, come i Docenti, sono vincolati ad obblighi deontologici.
È quanto previsto dal D.P.R. 16 aprile 2013, n. 62 – Codice di comportamento dei dipendenti pubblici.
Anche il CCNL scuola 2006 e 2009 all’Art.92 impone di non chiedere, né di accettare, a qualsiasi titolo, compensi, regali o altre utilità in connessione con le prestazioni lavorative.
Nel CCNL del personale dirigente dell’Area V, all’Art.14, si indica chiaramente come il DS sia chiamato ad anteporre l’interesse pubblico a quello privato, proprio e altrui. Per questo motivo, il dipendente pubblico deve astenersi, non solo dal chiedere, ma anche dall’accettare omaggi o trattamenti di favore. Eventuali “doni” devono rientrare nelle normali relazioni di cortesia e devono essere di modico valore.
Per modico valore, ai sensi dell’Art. 4, comma 5, del D.P.R, si intende: «non superiore in via orientativa a 150 euro». «I regali o altre utilità – precisa il Decreto – dovranno essere messi subito a disposizione dell’amministrazione per la restituzione o la loro devoluzione a fini istituzionali».
In altre parole, se l’augurio fatto al Docente o al Dirigente è buona educazione, il regalo da mettere sotto l’albero potrebbe costituire un illecito sanzionabile.
Accettare un regalo, vietato dal codice di comportamento, potrebbe provocare sanzioni disciplinari fino al licenziamento del pubblico dipendente.
Il profilo penale
Quando un dipendente pubblico accetta regali di cospicuo valore per svolgere un atto del proprio ufficio, favorendo la persona che ha effettuato il regalo, non rispetta l’imparzialità della Pubblica Amministrazione. Per questo motivo potrebbe rispondere del delitto di corruzione, ai sensi dell’Art. 318 del Codice Penale.
Ai sensi dell’Art. 321 del Codice Penale, anche il corruttore commette un reato. In entrambi i casi, i soggetti coinvolti posso essere condannati con la pena della reclusione da 3 a 8 anni.
La polizza assicurativa
Sul piano strettamente assicurativo, occorre ricordare che l’assicurazione non risarcisce la responsabilità penale, né le sanzioni amministrative o pecuniarie derivanti.
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