L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha esteso di sei mesi il termine per consentire alle scuole di qualificarsi secondo le nuove norme del Codice Appalti.
La Qualificazione delle Stazioni Appaltanti
Ai sensi del D. Lgs. 31 marzo 2023, n. 36, tutte le Amministrazioni Pubbliche, per acquisire contratti di importo superiore ai 140.000 euro, devono possedere la necessaria qualifica.
Il processo per le stazioni appaltati è indicato agli Artt. 62 e 63 e dell’Allegato II.4 del Codice dei Contratti Pubblici. L’ANAC, sul proprio sito ha pubblicato una sezione specifica relativa a quest’aspetto.
A oggi, gli Istituti Scolastici qualificati dovrebbero essere qualche decina su tutto il territorio nazionale, tuttavia non è reperibile un dato ufficiale in questo senso.
La nota ANAC
Per affrontare questa situazione, già nello scorso mese di marzo l’ANAC aveva concesso una proroga per una serie di servizi tra cui i viaggi. I termini del provvedimento scadevano il 30 settembre 2024.
Dopo le proteste sollevate associazioni dei presidi, alla fine dello scorso novembre, il Ministero dell’Istruzione, effettuava una nuova richiesta di proroga. Questa, a differenza della precedete, si concentra esclusivamente all’esecuzione dei viaggi di istruzione, stage e scambi culturali.
La deroga, è stata formalizzata dalla Nota ANAC del 9 dicembre 2024, e scadrà il 31 maggio 2025.
La disapplicazione temporanea della norma permetterà agli Istituti scolastici di gestire gli affidamenti, unicamente relativi ai viaggi d’istruzione, sopra la soglia dei 140.000 euro.
L’ANAC, nella nota, invita il Ministero dell’Istruzione a individuare, in tempo utile, soluzioni volte a soddisfare il fabbisogno degli Istituti scolastici nell’affidamento di detti servizi.
Il Ministero, a sua volta sta valutando di delegare il ruolo agli Uffici Scolastici Regionali. Soluzione non semplicissima alla luce delle competenze necessarie e della carenza di risorse.
Incremento dei costi
La possibilità di superare la soglia prevista dal Codice è in diretta relazione con l’incremento dei costi dei viaggi, ma soprattutto degli scambi culturali.
L’inflazione, il caro energia e le tensioni internazionali hanno fatto lievitare i costi dei viaggi scolastici di circa il 20% rispetto al periodo pre-pandemia.
Una gita di più giorni all’estero può costare dai 500 ai 1.500 euro, mentre se effettuata in Italia, si parte da almeno 300 euro. Questa situazione accentua le disuguaglianze tra chi può permettersi di viaggiare e chi no. Nel 2023, solo il 48% degli studenti è partito, e un quarto delle rinunce è legato a difficoltà economiche.
Un ulteriore ostacolo è la mancanza di docenti disponibili ad accompagnare gli studenti. Molti, dopo l’abolizione della diaria obbligatoria, rifiutano per i bassi compensi ma soprattutto per le elevate responsabilità.
Le assicurazioni dei viaggi
Al tema delle responsabilità, si collega direttamente quello di carattere assicurativo. L’assenza di una polizza integrativa che copra adeguatamente la Responsabilità Civile e l’infortunio potrebbe aumentare i rischi, tra cui quello del contenzioso. La famiglia dell’alunno, qualora ipotizzasse una mancata sorveglianza, potrebbe sentirsi legittimata a intraprendere azioni legali contro la scuola o i docenti. Una richiesta di risarcimento, potrebbe risultare particolarmente onerosa per la scuola e/o per gli insegnanti coinvolti.
Per minimizzare questo rischio, molte scuole optano per l’obbligatorietà della polizza integrativa, soprattutto nelle gite scolastiche. Tuttavia la polizza proposta dalle Agenzie di Viaggio, spesso non è adeguata alle necessità soprattutto sotto il profilo della responsabilità.
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